S. Martino, San Martino,
San Martino nella neve e nel vento cavalcava,
nella neve e nel vento il suo cavallo lo portava,
quand'ecco a un tratto sotto il bianco mantello
appare lacero e scarno un poverello...
dinanzi al Santo egli rimase muto
ma quanto, quanto ha bisogno d'aiuto!
il gelo già per lui schiude le porte
le porte oscure e fredde della Morte!
Di scatto San Martino s'arresta dinanzi al poverello,
e taglia con la spada metà del suo mantello...
Martino e i contrabbandieri, W. Oellers.
Collana "Tolle et lege" 1942.
Trama;
Il libro di per sè non presenta una trama, quindi riporterò di seguito i titoli dei capitoli.
- Prime avventure dei piccoli amici Martino e Matilde.
- Incontro con Hein, detto lo spilungone.
- Il babbo racconta una strana storia.
- Si prepara qualche cosa di bello, ma nel cuore di Martino c'è una nuova pena.
- La fiera autunnale: lo zio promette un viaggio in città.
- Cose meravigliose.
- La casa si fa più silenziosa.
- Un'avventura pericolosa suscita nuove ansie.
- Martino sente parlare di un grave dolore.
- La storia di un'audace avventura di contrabbandieri.
- Il paese in fiamme.
- La piccola Luisina piange.
- Il giudizio di Paola per volontà di Martino.
- Martino cerca una scappatoia.
- Qualcuno si immola.
[Letto dal 26\12 al 3\01]
Citazioni;
- Forse Martino non conosceva bene il valore di queste parole, ma sapeva però, che cosa significava portare quella sensazione di gelo, d'isolamento, che lo colpiva al cuore quando più avvertiva la sorda ostilità che lo circondava.
- Scrivendo, gli pareva che i pensieri cattivi, come tante farfalline nere se ne volassero via dal suo cuore e dal suo cervello.
- La solitudine lo attendeva, perché non avrebbe avuto più accanto la dolce compagnia della sua piccola amica e di nuovo, l'ostilità del mondo che lo circondava, come una morsa si sarebbe stretta attorno a lui.
- Sono i migliori che devono morire perché gli altri acquistino esperienza, diventino migliori e vivano.
- Quel senso d'inquietudine, di vigile attesa che era nel mondo raggiungeva a ondate vaghe a quando a quando il giardino. I battenti di una finestra si chiusero... lontano si udì l'abbaiare di un cane. Sempre più indecisi e sfumati si fecero i contorni del paesaggio; fra i rami del melo apparve la luna.
- E' proprio così - disse lo zio - il tempo se ne va anche se gli uomini stanno fermi, perché non se ne preoccupava, quasi non avesse niente a che fare con l'umanità.
- Che cos'è infine il tempo? Non si può vederlo, né gustarlo, né sentirlo. E nemmeno è possibile difendersene, pur se si è potenti imperatori o re, pur se a raccolta contro il suo misterioso potere venisse chiamata tutta la scienza del mondo. Ce lo troviamo addosso semplicemente, silenziosamente, e la nostra volontà non ci può far nulla. Il tempo! Non si sa da dove venga, non si sa dove vada e nemmeno se realmente esista. Vorremmo liberarcene, ma in realtà senza il tempo, che cosa potremmo fare nella vita? Ed è da questa nostra vana lotta contro il tempo che derivano la nostra stupidità e i nostri pensieri limitati.
- Giustamente mi diceva quell'uomo :" E' come se i secondi venissero creati per morire, come se vivessero soltanto in attesa della morte." E' vero ed allora si ha la netta percezione del vincolo che ci lega ad ogni secondo e come ogni attimo muoia anche dentro noi stessi. E non si può far niente. E si rimane buttati là come cenci con tutti i propri muscoli e nervi, col proprio cervello, lo spirito, l'intelligenza, la volontà e l'attività.
- Che valore e che significato avrebbero mai potuto avere la saggezza dei suoi pensieri e l'avvedutezza delle sue parole davanti al dramma di un mondo che pareva non predicasse altro che odio?
- Se si chiedeva - che cos'è la morte? - ben a ragione si doveva anche domandare: - che cos'è la vita?
Chi conosceva a fondo l'animo umano, ed era sicuro di ogni palpito del proprio cuore, doveva sapere che la vita spirituale delle creature umane è sostenuta da una sola, possente misteriosa forza: la speranza. Esiste forse nel mondo un solo essere che non sappia che cosa voglia dire sperare?
- No, nessun essere potrebbe vivere al mondo se non fosse sorretto dalla speranza, seppure sotto aspetti diversi e mutevoli a secondo dell'animo e delle aspirazioni dei singoli individui. - Troppi ricordi aveva del tempo di guerra, l'anima del vecchio vagone per non capire a quale uso sarebbe stato destinato, ma se si sentì immalinconire al pensiero che non avrebbe più potuto vedere le lucidi rotaie in fuga e che mai più avrebbe potuto conoscere nuovi orizzonti; giudicò anche che infine c'era da rallegrarsi, se invalido com'era, veniva ritenuto ancora degno di essere utilizzato e non condannato a morire come un vecchio inutile rottame. Così, notte per notte, nel suo caldo corpo protettore il vecchio vagone diede asilo a tedeschi di ogni regione ed udì strane vicende ed ogni genere di racconti sui tempi che correvano; nulla domandava l'asilo ospitale a coloro che accoglieva; né i loro nomi, né i luoghi da dove venivano, né perché si fossero ridotti in quelle condizioni; senza far distinzioni di sorta, accoglieva in silenzio chiunque si accontentasse di quel poco che gli veniva offerto.
- Ricordi confusi tornavano, emergendo dalle intricate oscurità della memoria con un frullo d'ali giocondo nella tristezza dell'ora presente.
- Accanto al libro di latino c'era l'atlante; era bello girovagare per terre lontane, soffermandosi di quando in quando in paesi sconosciuti, dai nomi che affascinavano l'immaginazione, standosene lì quieti quieti al calduccio della stufa; si voltava un foglio e subito di era in un altro paese del mondo, o chiudendo il libro, si rimaneva a sognare ad occhi aperti di terre lontane.
- Pareva che nel cuore degli uomini qualche cosa dell'antica serenità fosse tornata, della fedeltà ai ricordi, come una nostalgia dolente di una felicità conosciuta soltanto in sogno.
- Quando le preoccupazioni materiali diventavano l'assillo quotidiano, pare che ogni senso di poesia e di bellezza della vita si estingua.
- Qualche cosa di incredibilmente grande e possente gli sorse dinanzi alle pupille; eran scene fantastiche di eroici e intrepidi ragazzi, quelli che s'incontravan nei racconti e nei libri di storia e ora gli sorgevan dal cervello invaso da una specie di frenesia; eran le creature che lottavano per i propri diritti, splendenti in una luce di sublimità.
- Era come se tutto intorno tacesse e più nulla accadesse nel mondo.
Nel libro molto si parla della festa di San Martino festeggiata l'11 Novembre in Germania.
L'usanza basilare sta nel crearsi delle lanterne da accendere in un pellegrinaggio nella città;
Ecco un video: https://www.youtube.com/watch?v=w93OlNCm-d8 .
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