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Editrice Sonzogno, Milano, 1949.
Trama;
E fra i pazzi, qualcuno medita. Più pazzo degli altri, direte voi. Può darsi, rispondo, ma pazzo a modo suo; non secondo la moda.
Io sono rimasto nudo e solo.
Niente ormai più per me era sacro.
Niente ormai più era certo.
Niente ormai più era dimostrato.
Ero nudo, solo, vergine.
Citazioni; [Letto dal 11\01 al 12\01]
- Non credevo più a nulla. Un bambino, parlando con me un giorno, ha seminato tutta la mia strada di perché.
- Ma quale meraviglia se il mio cervello ha cominciato a oscillare sull'orlo dell'abisso?
- E soprattutto voglio dire agli uomini che essi mi fanno pena.
- Dove finisci la ragione? Dove comincia la pazzia? Non esiste la ragione. Esistono soltanto varie forme di pazzia.
- Morire per le proprio idee? Torna il conto? Non val meglio vivere ridendo delle idee degli altri? Però bisogna isolarsi. Andarsene.
- L'eroe vero è il vincitore. Colui che tende a una meta e la raggiunge.
- Noi siamo i maledetti dal Destino. Siamo una generazione d'avviliti, d'inquieti, di tormentati.
- E nel mondo non c'è più nulla di sano, di normale. C'è soltanto stramberia, nevrosi ed esasperazione.
- Non è nella mia testa che c'è il disordine, no : è nella vita.
- E guardava spesso lontano. Tanto che io temetti fosse innamorata dell'orizzonte.
- Non è vero che gli assenti abbian sempre torto; hanno sempre ragione. Perché essi rappresentano la memoria o la speranza: le sole due cose belle della vita.
- La teoria del "carpe diem" è sciocca. Poche volte l'attimo fuggente ci soddisfa al punto da gridargli "arrestati, sei bello!".
- Io sono un sensuale, signore. Anche voi? E allora saprete meglio di me che basta un nonnulla, il tocco d'un polpastrello, la lieve pressione d'un unghia, al momento opportuno, nel punto giusto, per fare svenire di felicità una creatura. Ma ognuno di noi sente in un modo suo particolare. Siamo strumenti delicatissimi e diversi. Tra un uomo e un altro, tra una donna e un'altra, c'è più differenza che non tra un pianoforte e una cetra.
- Le parentesi sono i viottoli ombrosi e ammalianti dell'idea, di fianco alla strada maestra...talvolta ci si scorda della strada...
- Avrei voluto non essere niente, non avere niente.
- L'ipocrisia non è altro che la paura di mostrarsi quello che si è veramente.
- Si è liberi soltanto quando non si ha paura.
- Di una cosa soltanto ho paura, talvolta: di no vincere se i nemici son troppi. Di una sola persona ho paura talvolta: di me stesso.
- E' grande solo colui che è solo.
- Tu sei infelice perché ridi sempre.
- La pazzia ha fatto versare fiumi d'inchiostro.
- Per un miracolo d'intuizione che non riesco ancora a spiegarmi, io ho saputo, senza che nessuno m'avesse insegnato niente, tutta la vita, sulla soglia della vita. E ne ho sofferto come d'un male mio.
- M'ha detto un gaudente che la vita è una collana di perle, io ho saputo troppo presto che ogni perla è una lacrima spremuta dall'amore, raggelata dal dolore.
- Io penso invece che anche il fiore di fango ha un profumo; specialmente quando i fiori di serra sono avvelenati e i fiori di campo non esistono più.
- Creda: la vita è un gran brutto paese.
- I pazzi di fuori hanno soppresso la libertà di pensiero, la libertà di stampa, la libertà di vita. E noi ci siamo rinchiusi in un manicomio per pensare a modo nostro.
- Dunque allora nulla può dimostrarsi.
Nemmeno questo : che nulla può dimostrarsi.
E allora?! SILENZIO.
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