A. Mondadori - Editore, anno 1895.
Dedicato a Maurice Muret, con riconoscenza per aver ricordato questo obliato racconto.
Citazioni; [libro letto dal 9\01 al 11\01]
- Le rose fioriscono sempre e questo è un buon segno. D'inverno il rosaio sembra morto; ma io cerco, cerco anche sotto la neve. Ebbene, lo crederesti tu? ve n'è sempre qualcheduna, poverina, che sboccia. E questo è un buon segno. Vuol dire che la vita non è morta. E quando di maggio tutte le rose fioriscono, io dico : Così fiorirà la nostra casa quando verrà il maggio anche per lei: io forse allora non vi sarò più; ma tu cercami, cercami qui intorno e mi troverai.
- Gli uomini o devono raggiungere un alto scopo o devono morire, cioè svolgere fino alla consumazione dei secoli la parabola dei loro rinnovati errori. Anche quel mezzo milione di plebe variopinta e urlante che mi fluttuava intorno per le vie di Napoli, non aveva ragione di essere se non rinnovata e purificata. O essere così o non essere.
- Uno, due e tre; lasciavo la terra ed ero bell'e spedito per il paese delle più inverosimili fantasticherie. Ma come si stava bene lassù! come tutto si faceva più leggero e più facile! Le cose e gli uomini che prima mi pesavano da ogni parte e mi stringevano più che Don Rodrigo dalla calca dei cenciosi, adesso non li sentivo più. Ero libero perché ero lontano dalle cose vere. Ma dove? Fuor di dubbio nel paese dei sogni.
- Finalmente, o meravigliosa notte, eri venuta e mi aveva ravvolto delle tue ombre, ed io ero entrato nel bagno delizioso e profondo delle tue tenebre.
- Forse pensò che era meglio, finché gli era concesso, vivere ne la vita come in un sogno perché così più si avvicina al sonno de la morte.
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